Artecnologia 4.0
  • Home
    • Contatti
  • Background
    • Umanesimo & Tecnologia
    • Argomenti trattati
    • Politiche culturali per la Società dell'Informazione >
      • Perchè | tackling digital divide
      • e-Europe una società dell'Informazione per Tutti
      • Come
    • Eventi >
      • ARTE | CINEMA | PUBBLICITA' >
        • cos'è
        • 1^ sezione
        • 2^ sezione
        • 3^ sezione
  • Programmi di lavoro
    • Artexperience
    • A.R.T.E. Augmented Reality Technology Experience
    • Impresa Sociale Carabinieri 4/5.0
    • Evergetico
    • HistoryCity
    • HistoryNation
    • Mediatore della Cultura Digitale | PDC over 45
    • Rebel Alliance Empowering
    • Rinascimento Digitale
  • il Blog di Artecnologia
  • Knowledge activism
    • E-zine
    • Glossario
    • Letture
    • Scarica documenti
  • English
Home  Background  Mission  Activites  Landmarks  eEurope  Projects  Events  Partnerships  Contacts
Immagine
Immagine

I landmarks di Artecnologia

Quali sono i presupposti di base per la loro definizione?  
I cambiamenti in atto con l’avvento della Società dell'Informazione nell'Era dell'Accesso. 


Il nuovo secolo si sta caratterizzando per una frenetica  evoluzione tecnologica che sta permeando tutti i campi dell'Economia, della Cultura, del tempo libero, quindi tutti gli aspetti che regolano la nostra Società e le interrelazioni umane. 


Questo nuovo tipo di Società che si sta configurando viene definita dai Sociologi che la studiano: Società dell'Informazione; mentre il periodo della Storia in cui ci troviamo viene definito: Era dell'Accesso.

In questi anni il modo di trattare e distribuire l’Informazione, costringe gran parte degli analisti economici più autorevoli a desumere l'ipotesi di inizio di un nuovo ciclo economico contraddistinto da un modello  chiamato Brain Power Economy   in cui  "la creazione di  ricchezza ha a che fare con l’Informazione piuttosto che con la manipolazione fisica, necessaria alla produzione di beni materiali"; cioè, a differenza di quella  Main Power Economy  che ha caratterizzato l'economia del secolo scorso, sono i Beni Immateriali (cioè le Idee, i Concetti, ...) non le Cose i componenti fondamentali del Valore.

È il Capitale Intellettuale, dunque, (e la capacità di una sua gestione coordinata attraverso delle Relazioni negoziate, anche temporanee, Client/Server) che assume un ruolo determinante in questa nuova economia, nel suo sviluppo e, quindi, dei Soggetti che ne fanno parte.         

Numerosi  studi condotti da esperti di economia e di sociologia del lavoro, da ricercatori specialisti in   organizzazione aziendale  concordano tutti in un assunto:  la catena di fornitura nei  processi di R&D, produzione ed assemblaggio di servizi e di prodotti  avrà sempre maggiore peso sulla catena  di creazione del valore.

Nella nuova economia, si rendono necessari, si definiscono e  configurano,  così,  nuovi paradigmi.

Nella Main Power Economy si parlava di Venditori e Compratori, nella Brain Power Economy si parla di Fornitori ed Utenti: le transazioni cedono il passo alle alleanze strategiche con accordi tra le parti incentrati sulla comunione e condivisione delle risorse, creando Reti allargate fornitore/utente (Client/Server) per gestire in maniera coordinata le rispettive attività e, quindi,  condividere ricavi ed utili. 

Nuovi prodotti e servizi, cosi come nuovi business, sono la diretta conseguenza dell’affermarsi di questi nuovi paradigmi, la cui attuazione è facilitata dal rapido sviluppo delle tecnologie per l’Informazione.

Perché la Società della Informazione non è ancora per Tutti?

Immagine
Con la comparsa delle nuove tecnologie per la comunicazione e l’informazione e lo sviluppo di pratiche di networking, quindi, le “nuove forme di organizzazione del lavoro” stanno già prendendo forma. 
Un esempio ne è la cosiddetta Integrazione Virtuale in cui entità od imprese, delocalizzate tra loro su scala regionale o globale,  cooperano saldamente tra loro negli stessi campi d’azione ovvero in aree d’azione differenti dalle  loro consuete attività rinforzandosi ed implementandosi l’uno con l’altro grazie ad un coordinamento strategico.  
Si fa strada, dunque,  una forma di Intelligenza Collettiva tra le imprese,  le persone che le compongono e i loro consumatori.   




Ma cosa sembra bloccare questo processo? 



Immaginando una formula matematica i driver che regolano alcuni  di questi cambiamenti in atto nella nuova economia, globale,  e il rapporto che intercorre tra di loro,  possono essere rappresentati idealmente con l’espressione :

    d/dT ( tecnologia ) > d/dT (società ed imprese) > d/dT ( educazione e formazione)

dove :  “d/dT”  identifica il rateo di cambiamento rispetto al Tempo.

La formula mostra l’ineguaglianza che si manifesta in tempi di  rapide  e profonde transizioni, portando alla definizione del seguente assunto:

Il rateo di cambiamento della Tecnologia è più grande del rateo di cambiamento della Società e delle Imprese che a sua volta è più grande del rateo di cambiamento dell’Educazione e della Formazione.

L’ineguaglianza dimostra che, nell’interfaccia tra “le entità” la sincronizzazione viene  persa.

La Tecnologia si protende in avanti e crea possibilità:
  • di nuove prospettive, di nuovi processi di produzione e nuovi prodotti 
  • di nuovi mezzi di comunicazione, il che produce:  aperture verso nuovi mercati e con nuovi canali  di distribuzione. Nuove metodologie di operazione e di cooperazione che spingono verso la creazione di nuove imprese e di nuovo lavoro.   

Il fenomeno non ha comunque solo conseguenze positive, infatti:
  • skills e competenze professionali tradizionali si erodono e diventano obsolete
  • skills e competenze professionali nuove rappresentano un limite,  se inseriti in  sistemi tradizionali,  oppure obsolescenti
  • l’incremento della produttività contribuisce al decremento delle opportunità di impiego
  • i mercati diventano volatili 
conducendo molte  aziende alla perdita della propria competitività su scala globale ed alla conseguente mancanza  di opportunità di impiego, con tutti quegli effetti  ben conosciuti che si stanno ripercuotendo sulla intera collettività soprattutto nel mondo occidentale, sotto la pressione competitiva delle cosiddette economie emergenti.
   

Alcune soluzioni al problema. 

Allo scopo di adattarsi al cambiamento, e ristabilire la sincronizzazione, sia le imprese che i singoli individui devono sviluppare misure finalizzate a:

  • aggiornare le skill e le competenze professionali con i cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie
  • sviluppare nuove skills e nuove competenze professionali  in nuove aree con la conseguente  creazione di nuovi servizi e prodotti
  • rendere le informazioni più utili e la conoscenza più accessibile
  • sviluppare nuovi paradigmi e nuovi sistemi di organizzazione del lavoro per gestire la Conoscenza in maniera efficace ed efficiente  
  • sviluppare nuovi processi  e metodologie  di produzione
  • sviluppare nuove e flessibili forme di partnership, organizzazione ed impiego
  • diventare più competitivi non solo a livello locale, ma anche a livello regionale e globale

Occorre, pertanto,  creare i  metodi per raggiungere un sostanziale sviluppo; come deve essere  iterativo  il processo di adattamento al cambiamento,  così devono esserlo le misure intraprese affinché ciò  possa avvenire. 

Da questo assunto nasce  il concetto di formazione permanente o life-long learning e si fa strada la comprensione della sua importanza strategica allo Sviluppo della Società dell’Informazione e alla tutela del Diritto di Cittadinanza per Tutti  in questa nuova società .

Il fornirsi di nuove competenze risulta anche l’elemento chiave per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi coerenti con le reali esigenze dei consumatori e del mercato,  quindi nuovi mercati e possibilità di nuovi impieghi e sbocchi lavorativi, anche per quei lavoratori non più giovani espulsi dal mercato del lavoro per obsolescenza e perdita di competitività delle loro aziende.    

Laddove sia possibile, inoltre,  la formazione del manager dell'innovazione dovrebbe includere anche elementi di economia politica e di business administration.

Skills multidisciplinari ed intuito nel marketing si rivelano elementi cruciali nel caso si vogliano commercializzare sia servizi e prodotti innovativi sia servizi e prodotti tradizionali in maniera innovativa.   

Le competenze di marketing sono vitali tanto in relazione alla definizione dei contenuti propri dei servizi e delle  caratteristiche dei prodotti, che  nella creazione di awareness attorno ai servizi/prodotti nei confronti dei potenziali consumatori. Il marketing strategico assume un ruolo vitale e centrale nell’organizzazione.

In futuro è previsto uno  sviluppo molto importante nei rapporti tra le PMI ed i singoli individui con delle  business relationship  più flessibili di quanto siano ora applicate. Il fenomeno sarà osservato in un ampio spettro di attività   variando  le tradizionali forme di impiego  nella produzione di servizi e prodotti. 

È evidente che il  tradizionale impiego a tempo indeterminato è una forma di business relationship in regressione.

Singoli individui ed alcune  PMI stanno già sviluppando un
Contratto Culturale in cui insieme per periodi limitati  nel  tempo si impegnano nella definizione, nella produzione e nella vendita di prodotti e servizi sul  mercato. Questo fenomeno è previsto in crescita significativa attraverso uno sviluppo di contatti  contrattuali  tra individui e PMI attraverso l’Europa.

Questo fenomeno  ha a che fare con il rateo di cambiamento della società d/dT  (società ed imprese).

La chiave di successo  in questo momento di  cambiamento socio-culturale sta: 


  • nel rapido sviluppo di skills in grado di cogliere le nuove opportunità ed accettare le sfide in maniera competitiva
  • nella ricerca e nella valutazione delle informazioni  come  motivo di  opportunità
  • nella ricerca e sviluppo, la produzione e la distribuzione  di nuovi servizi e di nuovi  prodotti  con  l’adozione di  strategie customer oriented.
I fondatori di Artecnologia hanno preso in considerazione queste problematiche ed avviato una ricerca teorica per lo sviluppo di un programma di lavoro finalizzato alla ricerca sperimentale di soluzioni nel comparto dell'Economia relativo all'Industria dei Contenuti,  già nel 1995, con il progetto L.I.N.K.E.D. portato in Europa nel 1997,  definendo i seguenti Landmarks che costituiscono i principi su cui si fondano  le attività del Centro Studi e Ricerche Artecnologia :
  1. promuovere in Italia ed all’Estero tutte quelle opportune attività di studio e di ricerca per lo  sviluppo di strumenti idonei alla diffusione capillare della Cultura Digitale;  
  2. studio delle modalità con cui le nuove tecnologie coinvolgono il core business delle istituzioni culturali e del tempo libero  e in che modo possono essere integrate al meglio con le loro attuali organizzazioni del lavoro;
  3. studio di quali mutamenti istituzionali siano necessari per adottare e modificare le nuove tecnologie nel comparto dei beni culturali;
  4. studio delle modalità con cui le piccole istituzioni culturali possano entrare a far parte della “società dell’Informazione”;
  5. lo studio del potenziale di sfruttamento commerciale delle risorse culturali mediante l'uso delle nuove tecnologie creative digitali, così come  dei relativi mercati futuri;
  6. studio del ruolo che le tecnologie della comunicazione e dell’informazione assumono nella creazione e nell’offerta di nuovi contenuti cosiddetti “nati digitali”; 
  7. studio ed alla ricerca delle soluzioni necessarie a rendere sostenibili i servizi nati digitali  nel campo dei beni culturali;
  8. studio dei profili dei futuri fruitori di risorse culturali attraverso nuovi prodotti e nuovi servizi interattivi realizzati e distribuiti con le nuove tecnologie; 
  9. ricerca e sviluppo di nuove  soluzioni in grado di “sfruttare i giacimenti culturali”  con le nuove tecnologie per la comunicazione e l’informazione;
ed inoltre, relativamente alla formazione professionale e pedagogia sociale, contribuendo allo Sviluppo della Società dell'Informazione:

a. Con riferimento all'emergente problema sociale rappresentato dal gap culturale rappresentato dal Digital Divide, fenomeno che affligge gran parte della popolazione italiana, il  Centro Studi e Ricerche Artecnologia si propone di ricercare e sviluppare strumenti tesi a contrastare il Digital Divide Culturale  in tutte quelle fasce di popolazione e/o di lavoratori che  soffrono di tale  disagio sociale, e che, quindi,  ancora non godono di piena Cittadinanza nella Società dell'Informazione, questa larga fascia della popolazione italiana viene identificata soprattutto in quella corrispondente ad un'età anagrafica superiore ai 45 anni;

b. Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia,  in considerazione delle opportunità di sviluppo sociale ed economico offerte dalla creazione e  dall’impiego delle nuove professionalità che già si rendono o che si renderanno necessarie con lo sviluppo della Società dell’Informazione  (con particolare riferimento ai disoccupati intellettuali di estrazione umanistica ed economica) si propone la ricerca e lo sviluppo di modelli innovativi di apprendimento e di  formazione professionale avanzata e permanente nel comparto della produzione industriale  di servizi e di  prodotti per l’industria culturale realizzati con l'uso delle  nuove tecnologie creative digitali ;

c.  Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia,  in considerazione delle opportunità di crescita sociale ed economica, che si prospettano  con lo Sviluppo della Società dell’informazione,  si propone la ricerca e lo sviluppo di strumenti innovativi per la  comunicazione sociale e per la promozione delle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione, con l'intento di contribuire allo sviluppo della Società dell'Informazione;  si avrà particolare attenzione  alle fasce di popolazione over 40, che ancora in larga parte rimangono  escluse dall’utilizzo delle nuove tecnologie (i.e. i nuovi media, tecnologie per la domotica , tecnologie per la comunicazione, etc, etc.)  applicate  alla vita quotidiana e alla fruizione di servizi al Cittadino digitali e che, quindi, per difficoltà di apprendimento e di adattamento ai nuovi linguaggi tecnologici soffrono il gap culturale che li sta portando verso l'esclusione sociale.  
Powered by Create your own unique website with customizable templates.