I landmarks di Artecnologia
Quali sono i presupposti di base per la loro definizione?
I cambiamenti in atto con l’avvento della Società dell'Informazione nell'Era dell'Accesso.
Il nuovo secolo si sta caratterizzando per una frenetica evoluzione tecnologica che sta permeando tutti i campi dell'Economia, della Cultura, del tempo libero, quindi tutti gli aspetti che regolano la nostra Società e le interrelazioni umane.
Questo nuovo tipo di Società che si sta configurando viene definita dai Sociologi che la studiano: Società dell'Informazione; mentre il periodo della Storia in cui ci troviamo viene definito: Era dell'Accesso.
In questi anni il modo di trattare e distribuire l’Informazione, costringe gran parte degli analisti economici più autorevoli a desumere l'ipotesi di inizio di un nuovo ciclo economico contraddistinto da un modello chiamato Brain Power Economy in cui "la creazione di ricchezza ha a che fare con l’Informazione piuttosto che con la manipolazione fisica, necessaria alla produzione di beni materiali"; cioè, a differenza di quella Main Power Economy che ha caratterizzato l'economia del secolo scorso, sono i Beni Immateriali (cioè le Idee, i Concetti, ...) non le Cose i componenti fondamentali del Valore.
È il Capitale Intellettuale, dunque, (e la capacità di una sua gestione coordinata attraverso delle Relazioni negoziate, anche temporanee, Client/Server) che assume un ruolo determinante in questa nuova economia, nel suo sviluppo e, quindi, dei Soggetti che ne fanno parte.
Numerosi studi condotti da esperti di economia e di sociologia del lavoro, da ricercatori specialisti in organizzazione aziendale concordano tutti in un assunto: la catena di fornitura nei processi di R&D, produzione ed assemblaggio di servizi e di prodotti avrà sempre maggiore peso sulla catena di creazione del valore.
Nella nuova economia, si rendono necessari, si definiscono e configurano, così, nuovi paradigmi.
Nella Main Power Economy si parlava di Venditori e Compratori, nella Brain Power Economy si parla di Fornitori ed Utenti: le transazioni cedono il passo alle alleanze strategiche con accordi tra le parti incentrati sulla comunione e condivisione delle risorse, creando Reti allargate fornitore/utente (Client/Server) per gestire in maniera coordinata le rispettive attività e, quindi, condividere ricavi ed utili.
Nuovi prodotti e servizi, cosi come nuovi business, sono la diretta conseguenza dell’affermarsi di questi nuovi paradigmi, la cui attuazione è facilitata dal rapido sviluppo delle tecnologie per l’Informazione.
I cambiamenti in atto con l’avvento della Società dell'Informazione nell'Era dell'Accesso.
Il nuovo secolo si sta caratterizzando per una frenetica evoluzione tecnologica che sta permeando tutti i campi dell'Economia, della Cultura, del tempo libero, quindi tutti gli aspetti che regolano la nostra Società e le interrelazioni umane.
Questo nuovo tipo di Società che si sta configurando viene definita dai Sociologi che la studiano: Società dell'Informazione; mentre il periodo della Storia in cui ci troviamo viene definito: Era dell'Accesso.
In questi anni il modo di trattare e distribuire l’Informazione, costringe gran parte degli analisti economici più autorevoli a desumere l'ipotesi di inizio di un nuovo ciclo economico contraddistinto da un modello chiamato Brain Power Economy in cui "la creazione di ricchezza ha a che fare con l’Informazione piuttosto che con la manipolazione fisica, necessaria alla produzione di beni materiali"; cioè, a differenza di quella Main Power Economy che ha caratterizzato l'economia del secolo scorso, sono i Beni Immateriali (cioè le Idee, i Concetti, ...) non le Cose i componenti fondamentali del Valore.
È il Capitale Intellettuale, dunque, (e la capacità di una sua gestione coordinata attraverso delle Relazioni negoziate, anche temporanee, Client/Server) che assume un ruolo determinante in questa nuova economia, nel suo sviluppo e, quindi, dei Soggetti che ne fanno parte.
Numerosi studi condotti da esperti di economia e di sociologia del lavoro, da ricercatori specialisti in organizzazione aziendale concordano tutti in un assunto: la catena di fornitura nei processi di R&D, produzione ed assemblaggio di servizi e di prodotti avrà sempre maggiore peso sulla catena di creazione del valore.
Nella nuova economia, si rendono necessari, si definiscono e configurano, così, nuovi paradigmi.
Nella Main Power Economy si parlava di Venditori e Compratori, nella Brain Power Economy si parla di Fornitori ed Utenti: le transazioni cedono il passo alle alleanze strategiche con accordi tra le parti incentrati sulla comunione e condivisione delle risorse, creando Reti allargate fornitore/utente (Client/Server) per gestire in maniera coordinata le rispettive attività e, quindi, condividere ricavi ed utili.
Nuovi prodotti e servizi, cosi come nuovi business, sono la diretta conseguenza dell’affermarsi di questi nuovi paradigmi, la cui attuazione è facilitata dal rapido sviluppo delle tecnologie per l’Informazione.
Perché la Società della Informazione non è ancora per Tutti?
Con la comparsa delle nuove tecnologie per la comunicazione e l’informazione e lo sviluppo di pratiche di networking, quindi, le “nuove forme di organizzazione del lavoro” stanno già prendendo forma.
Un esempio ne è la cosiddetta Integrazione Virtuale in cui entità od imprese, delocalizzate tra loro su scala regionale o globale, cooperano saldamente tra loro negli stessi campi d’azione ovvero in aree d’azione differenti dalle loro consuete attività rinforzandosi ed implementandosi l’uno con l’altro grazie ad un coordinamento strategico.
Si fa strada, dunque, una forma di Intelligenza Collettiva tra le imprese, le persone che le compongono e i loro consumatori.
Ma cosa sembra bloccare questo processo?
Immaginando una formula matematica i driver che regolano alcuni di questi cambiamenti in atto nella nuova economia, globale, e il rapporto che intercorre tra di loro, possono essere rappresentati idealmente con l’espressione :
d/dT ( tecnologia ) > d/dT (società ed imprese) > d/dT ( educazione e formazione)
dove : “d/dT” identifica il rateo di cambiamento rispetto al Tempo.
La formula mostra l’ineguaglianza che si manifesta in tempi di rapide e profonde transizioni, portando alla definizione del seguente assunto:
Il rateo di cambiamento della Tecnologia è più grande del rateo di cambiamento della Società e delle Imprese che a sua volta è più grande del rateo di cambiamento dell’Educazione e della Formazione.
L’ineguaglianza dimostra che, nell’interfaccia tra “le entità” la sincronizzazione viene persa.
Un esempio ne è la cosiddetta Integrazione Virtuale in cui entità od imprese, delocalizzate tra loro su scala regionale o globale, cooperano saldamente tra loro negli stessi campi d’azione ovvero in aree d’azione differenti dalle loro consuete attività rinforzandosi ed implementandosi l’uno con l’altro grazie ad un coordinamento strategico.
Si fa strada, dunque, una forma di Intelligenza Collettiva tra le imprese, le persone che le compongono e i loro consumatori.
Ma cosa sembra bloccare questo processo?
Immaginando una formula matematica i driver che regolano alcuni di questi cambiamenti in atto nella nuova economia, globale, e il rapporto che intercorre tra di loro, possono essere rappresentati idealmente con l’espressione :
d/dT ( tecnologia ) > d/dT (società ed imprese) > d/dT ( educazione e formazione)
dove : “d/dT” identifica il rateo di cambiamento rispetto al Tempo.
La formula mostra l’ineguaglianza che si manifesta in tempi di rapide e profonde transizioni, portando alla definizione del seguente assunto:
Il rateo di cambiamento della Tecnologia è più grande del rateo di cambiamento della Società e delle Imprese che a sua volta è più grande del rateo di cambiamento dell’Educazione e della Formazione.
L’ineguaglianza dimostra che, nell’interfaccia tra “le entità” la sincronizzazione viene persa.
La Tecnologia si protende in avanti e crea possibilità:
Il fenomeno non ha comunque solo conseguenze positive, infatti:
- di nuove prospettive, di nuovi processi di produzione e nuovi prodotti
- di nuovi mezzi di comunicazione, il che produce: aperture verso nuovi mercati e con nuovi canali di distribuzione. Nuove metodologie di operazione e di cooperazione che spingono verso la creazione di nuove imprese e di nuovo lavoro.
Il fenomeno non ha comunque solo conseguenze positive, infatti:
- skills e competenze professionali tradizionali si erodono e diventano obsolete
- skills e competenze professionali nuove rappresentano un limite, se inseriti in sistemi tradizionali, oppure obsolescenti
- l’incremento della produttività contribuisce al decremento delle opportunità di impiego
- i mercati diventano volatili
Alcune soluzioni al problema.
Allo scopo di adattarsi al cambiamento, e ristabilire la sincronizzazione, sia le imprese che i singoli individui devono sviluppare misure finalizzate a:
Occorre, pertanto, creare i metodi per raggiungere un sostanziale sviluppo; come deve essere iterativo il processo di adattamento al cambiamento, così devono esserlo le misure intraprese affinché ciò possa avvenire.
Da questo assunto nasce il concetto di formazione permanente o life-long learning e si fa strada la comprensione della sua importanza strategica allo Sviluppo della Società dell’Informazione e alla tutela del Diritto di Cittadinanza per Tutti in questa nuova società .
Il fornirsi di nuove competenze risulta anche l’elemento chiave per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi coerenti con le reali esigenze dei consumatori e del mercato, quindi nuovi mercati e possibilità di nuovi impieghi e sbocchi lavorativi, anche per quei lavoratori non più giovani espulsi dal mercato del lavoro per obsolescenza e perdita di competitività delle loro aziende.
Laddove sia possibile, inoltre, la formazione del manager dell'innovazione dovrebbe includere anche elementi di economia politica e di business administration.
Skills multidisciplinari ed intuito nel marketing si rivelano elementi cruciali nel caso si vogliano commercializzare sia servizi e prodotti innovativi sia servizi e prodotti tradizionali in maniera innovativa.
Le competenze di marketing sono vitali tanto in relazione alla definizione dei contenuti propri dei servizi e delle caratteristiche dei prodotti, che nella creazione di awareness attorno ai servizi/prodotti nei confronti dei potenziali consumatori. Il marketing strategico assume un ruolo vitale e centrale nell’organizzazione.
In futuro è previsto uno sviluppo molto importante nei rapporti tra le PMI ed i singoli individui con delle business relationship più flessibili di quanto siano ora applicate. Il fenomeno sarà osservato in un ampio spettro di attività variando le tradizionali forme di impiego nella produzione di servizi e prodotti.
È evidente che il tradizionale impiego a tempo indeterminato è una forma di business relationship in regressione.
Singoli individui ed alcune PMI stanno già sviluppando un Contratto Culturale in cui insieme per periodi limitati nel tempo si impegnano nella definizione, nella produzione e nella vendita di prodotti e servizi sul mercato. Questo fenomeno è previsto in crescita significativa attraverso uno sviluppo di contatti contrattuali tra individui e PMI attraverso l’Europa.
Questo fenomeno ha a che fare con il rateo di cambiamento della società d/dT (società ed imprese).
La chiave di successo in questo momento di cambiamento socio-culturale sta:
- aggiornare le skill e le competenze professionali con i cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie
- sviluppare nuove skills e nuove competenze professionali in nuove aree con la conseguente creazione di nuovi servizi e prodotti
- rendere le informazioni più utili e la conoscenza più accessibile
- sviluppare nuovi paradigmi e nuovi sistemi di organizzazione del lavoro per gestire la Conoscenza in maniera efficace ed efficiente
- sviluppare nuovi processi e metodologie di produzione
- sviluppare nuove e flessibili forme di partnership, organizzazione ed impiego
- diventare più competitivi non solo a livello locale, ma anche a livello regionale e globale
Occorre, pertanto, creare i metodi per raggiungere un sostanziale sviluppo; come deve essere iterativo il processo di adattamento al cambiamento, così devono esserlo le misure intraprese affinché ciò possa avvenire.
Da questo assunto nasce il concetto di formazione permanente o life-long learning e si fa strada la comprensione della sua importanza strategica allo Sviluppo della Società dell’Informazione e alla tutela del Diritto di Cittadinanza per Tutti in questa nuova società .
Il fornirsi di nuove competenze risulta anche l’elemento chiave per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi coerenti con le reali esigenze dei consumatori e del mercato, quindi nuovi mercati e possibilità di nuovi impieghi e sbocchi lavorativi, anche per quei lavoratori non più giovani espulsi dal mercato del lavoro per obsolescenza e perdita di competitività delle loro aziende.
Laddove sia possibile, inoltre, la formazione del manager dell'innovazione dovrebbe includere anche elementi di economia politica e di business administration.
Skills multidisciplinari ed intuito nel marketing si rivelano elementi cruciali nel caso si vogliano commercializzare sia servizi e prodotti innovativi sia servizi e prodotti tradizionali in maniera innovativa.
Le competenze di marketing sono vitali tanto in relazione alla definizione dei contenuti propri dei servizi e delle caratteristiche dei prodotti, che nella creazione di awareness attorno ai servizi/prodotti nei confronti dei potenziali consumatori. Il marketing strategico assume un ruolo vitale e centrale nell’organizzazione.
In futuro è previsto uno sviluppo molto importante nei rapporti tra le PMI ed i singoli individui con delle business relationship più flessibili di quanto siano ora applicate. Il fenomeno sarà osservato in un ampio spettro di attività variando le tradizionali forme di impiego nella produzione di servizi e prodotti.
È evidente che il tradizionale impiego a tempo indeterminato è una forma di business relationship in regressione.
Singoli individui ed alcune PMI stanno già sviluppando un Contratto Culturale in cui insieme per periodi limitati nel tempo si impegnano nella definizione, nella produzione e nella vendita di prodotti e servizi sul mercato. Questo fenomeno è previsto in crescita significativa attraverso uno sviluppo di contatti contrattuali tra individui e PMI attraverso l’Europa.
Questo fenomeno ha a che fare con il rateo di cambiamento della società d/dT (società ed imprese).
La chiave di successo in questo momento di cambiamento socio-culturale sta:
- nel rapido sviluppo di skills in grado di cogliere le nuove opportunità ed accettare le sfide in maniera competitiva
- nella ricerca e nella valutazione delle informazioni come motivo di opportunità
- nella ricerca e sviluppo, la produzione e la distribuzione di nuovi servizi e di nuovi prodotti con l’adozione di strategie customer oriented.
I fondatori di Artecnologia hanno preso in considerazione queste problematiche ed avviato una ricerca teorica per lo sviluppo di un programma di lavoro finalizzato alla ricerca sperimentale di soluzioni nel comparto dell'Economia relativo all'Industria dei Contenuti, già nel 1995, con il progetto L.I.N.K.E.D. portato in Europa nel 1997, definendo i seguenti Landmarks che costituiscono i principi su cui si fondano le attività del Centro Studi e Ricerche Artecnologia :
a. Con riferimento all'emergente problema sociale rappresentato dal gap culturale rappresentato dal Digital Divide, fenomeno che affligge gran parte della popolazione italiana, il Centro Studi e Ricerche Artecnologia si propone di ricercare e sviluppare strumenti tesi a contrastare il Digital Divide Culturale in tutte quelle fasce di popolazione e/o di lavoratori che soffrono di tale disagio sociale, e che, quindi, ancora non godono di piena Cittadinanza nella Società dell'Informazione, questa larga fascia della popolazione italiana viene identificata soprattutto in quella corrispondente ad un'età anagrafica superiore ai 45 anni;
b. Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia, in considerazione delle opportunità di sviluppo sociale ed economico offerte dalla creazione e dall’impiego delle nuove professionalità che già si rendono o che si renderanno necessarie con lo sviluppo della Società dell’Informazione (con particolare riferimento ai disoccupati intellettuali di estrazione umanistica ed economica) si propone la ricerca e lo sviluppo di modelli innovativi di apprendimento e di formazione professionale avanzata e permanente nel comparto della produzione industriale di servizi e di prodotti per l’industria culturale realizzati con l'uso delle nuove tecnologie creative digitali ;
c. Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia, in considerazione delle opportunità di crescita sociale ed economica, che si prospettano con lo Sviluppo della Società dell’informazione, si propone la ricerca e lo sviluppo di strumenti innovativi per la comunicazione sociale e per la promozione delle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione, con l'intento di contribuire allo sviluppo della Società dell'Informazione; si avrà particolare attenzione alle fasce di popolazione over 40, che ancora in larga parte rimangono escluse dall’utilizzo delle nuove tecnologie (i.e. i nuovi media, tecnologie per la domotica , tecnologie per la comunicazione, etc, etc.) applicate alla vita quotidiana e alla fruizione di servizi al Cittadino digitali e che, quindi, per difficoltà di apprendimento e di adattamento ai nuovi linguaggi tecnologici soffrono il gap culturale che li sta portando verso l'esclusione sociale.
- promuovere in Italia ed all’Estero tutte quelle opportune attività di studio e di ricerca per lo sviluppo di strumenti idonei alla diffusione capillare della Cultura Digitale;
- studio delle modalità con cui le nuove tecnologie coinvolgono il core business delle istituzioni culturali e del tempo libero e in che modo possono essere integrate al meglio con le loro attuali organizzazioni del lavoro;
- studio di quali mutamenti istituzionali siano necessari per adottare e modificare le nuove tecnologie nel comparto dei beni culturali;
- studio delle modalità con cui le piccole istituzioni culturali possano entrare a far parte della “società dell’Informazione”;
- lo studio del potenziale di sfruttamento commerciale delle risorse culturali mediante l'uso delle nuove tecnologie creative digitali, così come dei relativi mercati futuri;
- studio del ruolo che le tecnologie della comunicazione e dell’informazione assumono nella creazione e nell’offerta di nuovi contenuti cosiddetti “nati digitali”;
- studio ed alla ricerca delle soluzioni necessarie a rendere sostenibili i servizi nati digitali nel campo dei beni culturali;
- studio dei profili dei futuri fruitori di risorse culturali attraverso nuovi prodotti e nuovi servizi interattivi realizzati e distribuiti con le nuove tecnologie;
- ricerca e sviluppo di nuove soluzioni in grado di “sfruttare i giacimenti culturali” con le nuove tecnologie per la comunicazione e l’informazione;
a. Con riferimento all'emergente problema sociale rappresentato dal gap culturale rappresentato dal Digital Divide, fenomeno che affligge gran parte della popolazione italiana, il Centro Studi e Ricerche Artecnologia si propone di ricercare e sviluppare strumenti tesi a contrastare il Digital Divide Culturale in tutte quelle fasce di popolazione e/o di lavoratori che soffrono di tale disagio sociale, e che, quindi, ancora non godono di piena Cittadinanza nella Società dell'Informazione, questa larga fascia della popolazione italiana viene identificata soprattutto in quella corrispondente ad un'età anagrafica superiore ai 45 anni;
b. Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia, in considerazione delle opportunità di sviluppo sociale ed economico offerte dalla creazione e dall’impiego delle nuove professionalità che già si rendono o che si renderanno necessarie con lo sviluppo della Società dell’Informazione (con particolare riferimento ai disoccupati intellettuali di estrazione umanistica ed economica) si propone la ricerca e lo sviluppo di modelli innovativi di apprendimento e di formazione professionale avanzata e permanente nel comparto della produzione industriale di servizi e di prodotti per l’industria culturale realizzati con l'uso delle nuove tecnologie creative digitali ;
c. Il Centro Studi e Ricerche Artecnologia, in considerazione delle opportunità di crescita sociale ed economica, che si prospettano con lo Sviluppo della Società dell’informazione, si propone la ricerca e lo sviluppo di strumenti innovativi per la comunicazione sociale e per la promozione delle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione, con l'intento di contribuire allo sviluppo della Società dell'Informazione; si avrà particolare attenzione alle fasce di popolazione over 40, che ancora in larga parte rimangono escluse dall’utilizzo delle nuove tecnologie (i.e. i nuovi media, tecnologie per la domotica , tecnologie per la comunicazione, etc, etc.) applicate alla vita quotidiana e alla fruizione di servizi al Cittadino digitali e che, quindi, per difficoltà di apprendimento e di adattamento ai nuovi linguaggi tecnologici soffrono il gap culturale che li sta portando verso l'esclusione sociale.